giovedì 15 marzo 2012

La classe - appunti


oriente
la mano davanti alla bocca a ogni sorriso, la testa che da sotto guarda in su d'abitudine,
il nero dei capelli non è corvino, è castagno, è noce. E sotto la luce, sotto qualunque luce s'accende di chiaro.
Le matite sono a mina, gli astucci dei bottoncini, i corpi sono linee, fossette come gioielli sui tondi tondissimi del viso.

Ucraina
il seno è a punta, la voce affilata e auta, i glutei alti, i vestiti: da mercato, troppo stretti, improbabili, il naso trafigge, i capelli tirati nell'alta coda, l'essere donna: finalizzato alla stabilità domestica.

Amazzonia
la voce si espande forte, il sorriso è grande, il corpo ha un'energia pericolosa, gli occhi sono vispi. La forza è l'elemento chiave, tutto, un po' arrogante dice: qui non c'è nient che possa spaventarmi, non sai dove sono cresciuta.

Russia, la grande russia
1- capelli biondi media lunghezza, occhi vitrei, voce profonda e decisa, che comunica e non chiede. Gentilezza, franchezza, nessun fine secondo.
2 - Programma fitto il tempo è poco. Evidente superiorità nelle conoscenze, nella perspicacia. Viso dolce, tondeggiante, colori caldi, labbra lisce, una treccia raccoglie i capelli e fa il giro della testa.

Ungheria
come tutti i ragazzi ungheresi, bruttino, alto alto, capelli castani, pelle chiara, brufoli, gentile, una gobba sul naso.

Grecia
voce impercettibile, come la cantilena di una vecchia. Distacco potente, epidermico, reciproco. Lentezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Italia: Mora, tutte curve, strilla, le manca la mamma, suona il mandolino, mangia la pizza?

Ma gli ungheresi lo devono scrivere come segni particolari sul passaporto se non sono bruttini, alti, capelli castani, pelle chiara, brufolosi, gentili e con la gobba sul naso?

w gli stereotipi!

Sara Passeggini ha detto...

Italia forse dipende, nel mio caso era bionda acidula sveglia un po' sola. E chiedo scusa agli ungheresi, quelli che ho conosciuto erano così un po' tutti. Gli stereotipi a volte hanno un fondo di verità, ma sono sempre tristi, quindi abbasso gli stereotipi! e la prossima volta starò più attenta a non caderci.

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