mercoledì 26 febbraio 2014

Short term 12

Eccolo. Short term 12 è un film passato in sordina in italia. Bellissimo, umano, emotivamente molto carico, ma rispettoso. è un film da vedere, da proporre, da diffondere.
è un film sincero, nato da una produzione indipendente. il regista è nato alle hawaii, e questo è il suo secondo film.
Sono rimasta travolta, mi pare un dono quello di saper raccontare storie difficili in modo semplice. quello di avere tra le mani una materia che brucia e proporla senza voler fiammeggiare, proporla con umiltà, lasciare che scorra.
faccio un respiro, penso a chi lavora in comunità, a chi sta con ragazzi prolematici, a chi vive storie piene di dolore; mi chiamo fuori, per debolezza, perché a me piace star nei libri; poi penso a diego che invece ha questa vocazione, questo cuore. non so, mi vien da piangere. è un film che fa piangere.


La vita di Adele

da molto tempo non mi capitava di essere in totale disaccordo coi critici cinematografici.
non m'intendo di cinema, la premessa; ma mi piacciono le storie d formazione. mi piacciono le persone che crescono e fanno delle esperienze e mi piace spiare come crescono e come accolgono la vita, e come la vita educhi e diseduchi, e tormenti e regali.
La vita di adele però non mi è piaciuto, soprattutto dalla prima scena di sesso lesbo in poi. ma forse anche prima. proprio come scelte registiche non mi è piaciuto, nonostante sia una storia di formazione.
Mi pare che il regista tenda a indugiare sui difetti, sui dettagli del corpo vivo.
tante persone che mangiano e parlano, e parlano e intanto un pezzo di cipolla esce dalla bocca e si poggia sul labbro, e un dito pulisce qualcosa tra i denti, e il contorno delle labbra s'arrossa per il sugo, e il kebab si spreme nelle mani. realtà? sì, ma una realtà che l'educazione e il senso del ribrezzo m'invitano a girarmi dall'altra parte o a passare un tovagliolo, non a guardare con insistenza, con primi piani giganti a riempire tutto lo schermo. Così vicino che si vedono solo i difetti, quella bocca di ragazzina che non si chiude mai (!), quei capelli un po' unti.
e poi sta prima scena di sesso di sei o sette minuti, lunghissima, noiosetta, forzata addirittura.
La storia è normale, per questo ci si chiede perché duri tre ore. La storia di una ragazzina che scopre la propria omosessualità (o forse bi-) e si lega a una compagna più grande, più colta, più inquieta. E così l'amore finisce, e rimane una passione che non può essere più soddisfatta.

Archivio blog

unknown ID