mercoledì 14 maggio 2014

il pastore

Correvo in ciclabile, e ho incontrato il pastore, ne avevo già incontrato uno, tante volte, stavolta si tratta di un altro, più vecchio, sempre e comunque con la pagliuzza in bocca.
C'è qualcosa nei pastori che mi porta via, penso sia il camminare, giorni a camminare.
Comunque, oggi correvo verso la Montecatini e man mano che mi avvicinavo vedevo il gregge di caprette, ordinate, in fila come quelle di babe maialino coraggioso, mi hanno addirittura lasciato uno spazio quando stavo per passarle.
Ho guardato il pastore e gli ho detto:
Che brave!
Lui mi ha guardata e ha rsposto:
Le g'ha caldo.

E in effetti calpestavano proprio l'ombra del ponte, l'unica porzione di strada dove il sole non batteva.
Per il resto della corsa non ho pensato ad altro, ho provato nella testa a disegnarlo come una striscia, senza mai riuscirci, sono monca, ho solo le parole, persino nella testa.

giovedì 8 maggio 2014

è maggio troppo presto

quest'anno maggio è troppo presto. voglio il tempo dell'infanzia, quel tempo dove ieri e oggi e domani sono solo un lungo presente.
è maggio troppo presto e io non sono pronta, gli usignoli cantan già di notte, e l'aria è già tiepida, e il caldo è più caldo fuori che dentro, e il salone del libro è già iniziato. e io ho appena appena reimparato a stare su una bici, e i giorni son già lunghi e le notti son già brevi, e gli impegni diventano macigni, come a settembre.
è maggio troppo presto, rivoglio aprile, solo per un po', solo una settimana dieci giorni, rivoglio aprile!, per prender la rincorsa e non perdermi anche maggio, e non perdermi anche di maggio.

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