Non voglio più fare revisioni con mamme traduttrici. Sono stufa di staccare e riprendere un lavoro a seconda del ritmo sonno veglia dei pargoli. Provare a concentrarsi su un testo mentre nella stanza c'è suono di canzoncine, di trenini, di capricci. Per me questo non è lavorare, e non è nemmeno avere rispetto del mio tempo e del mio lavoro. E credo che nonostante sia indubbio che i figlio possono essere una priorità è anche giusto tenere conto delle altre persone che di figli non ne hanno proprio perché non sentono alcun desiderio di legare la propria quotidianità al ritmo sonno veglia di nessuno.
Frustrata.
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.