Un terrazzino di piante mi riporta a me stessa.
Un pomeriggio col sole che scende, la mano che tiene una mano, un posto che ferma il tempo.
Il tavolo grande di legno, tovaglioli bianchi e lisci di stoffa, posate pesanti.
Liquidi dorati nei bicchieri davanti al sole, ambra?
Ho perso i suoni, ho solo i colori, di colpo i muscoli non sono tesi, di colpo non ho più fretta, di colpo capisco che sono padrona di me, che non mi ha poi del tutto la contemporaneità.
Ho perso le conversazioni, non ricordo le parole, non ricordo le storie.
Solo una lettera che è un numero, che è un nome, che è poi l'inizio, l'inizio del viaggio, l'inizio del Ri.
Alef
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
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