giovedì 22 settembre 2011

BEZ gramatyki


La testa troppo piccola. La sento che prova a ingrandirsi senza successo. La sento che si tira si riempie si gonfia, come i corpi dei morti nelle acque del Prut.
Poi dolorante cede. Poi pulsante si stacca.
S’addormenta.
La testa è troppo piccola, oggi, per tutte queste parole nuove, per queste costruzioni grammaticali che da fuori provano a ordinare il dentro.
Le orecchie ingoiano ogni suono.
La bocca mangia lettere nuove.
Gli occhi significano altri simboli.
Le parole scappano da una parte all’altra, cambiano i casi a seconda dei suoni, le finali si staccano del senso per farsi solo musica.
[Dire qualcosa mentre si e' rapiti dall'uragano Ecco l'unico fatto che possa compensarmi di non essere io l'uragano]
Le parole, almeno le mie, se ne fregano della grammatica.
NB: non imparare mai la grammatica interiore – non imporre mai al pensiero una forma canonica

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