giovedì 10 febbraio 2011

mi sa che non me la sento

- Allora la solitudine è la potenza di una virgola, quando arriva dopo che tutto è diventato discorso, e quel discorso ha lettere straniere, è fatto di voci che si accavallano con rabbia, ogni voce cerca di sovrastare le altre, questo era quello che giorno dopo giorno sentivo e restavo a letto per settimane, nessuna frase finiva, nessun detersivo lavava più bianco, nessun amore incominciava con il piede giusto, non c’erano punti né tanto meno punti a capo ma solo virgole, discorsi interrotti sull’iniziare di qualcosa che non era racconto.-Aldo 9
- nella città e nelle società competitive tutto è orizzontalità indistinta ove ci tocca correre per essere dentro, avendo come destino quello di essere sempre fuori.
- non credo nel popolo, neanche un po' - NOI, siamo una moltitudine indistinta, abbiamo smesso di essere un unicum.
- Ma noi non siamo che semplici commercianti, bambina mia, le nostre autoanalisi sono disperatamente trascurabili. (T. Mann, Buddenbrook)
- non me la sento, forse, di permettermi di volere cose che poi non mi permetterei di chiedere.
- vi sono contesti in cui persino la luce del sole diventa odiosa, o in cui il bene supremo (presumibilmente la vita), diventa un peso.
- penso ad Antigone in questi giorni, a un'Antigone che sta fuori dalle mura della città perchè non ne condivide le leggi.

1 commento:

marco ha detto...

Nice collection.
"...avendo come destino quello di essere sempre fuori".

http://www.youtube.com/watch?v=izks4AKpDlQ

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