Un villaggio di donne in attesa, nelle stanze donne che piangono, che urlano, che pregano.
Il villaggio, quando un guerrigliero muore, si ferma.
Il villaggio, quando un guerrigliero muore, lo aspetta, chiuso nel dolore.
Donne nelle stanze piene di tappeti, i capelli nascosti, gli occhi gonfi. Le voci interrotte, ogni attività interrotta. Nel villaggio c'è tempo e spazio per il dolore. E il dolore è vissuto in ogni sua fibra. Lo si sente arrivare e lo si accoglie, mai da soli, mai da soli - come per ogni cosa. Nel villaggio il dolore è di tutti. E una mano stringe un altra mano, e una donna tiene salda nella realtà un'altra donna. E poi una carezza sul capo appoggiato alla spalla. E un çai, mille çai, in attesa del corpo.
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
Nessun commento:
Posta un commento