Il materasso è appoggiato per terra,
perpendicolare rispetto ai due letti.
Sul materasso giocano un bambino e una
ragazzetta, sono fratello e sorella, lei avrà una decina d'anni, lui
quattro circa.
Lei con le dita compone dei numeri, lui
li deve dire. Loro parlano turco, il curdo lo capiscono, i genitori parlano curdo e turco, a
Istanbul anche chi vuole parlare curdo parla turco.
Parte la ragazza con la mano aperta e lo guarda
con aria di sfida.
Beş, cinque.
Aggiunge un pollice e un indice
dell'altra mano.
Yedi, sette.
Toglie quattro dita.
Dört, quattro. (l'errore non viene colto, passa inosservato)
Apre entrambe le
mani.
Attimo di silenzio e
conteggio interiore... On! (dieci)
Güzel, bravo!
Poi mette indice e
medio a mo' di V di Vittoria e lo guarda furba, Adesso ti frego
sembra sottintendere.
Il bambino la guarda
e risponde veloce: Iki, due.
Lei alza gli occhi,
schiocca la lingua e ridendo sotto i baffi gli dice: Yok, Apo!
foto presa in prestito da FB. |
1 commento:
http://m.theatlantic.com/international/archive/2012/06/meet-the-12-year-old-girl-who-risked-prison-to-revive-her-peoples-language/258763/
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