lunedì 15 aprile 2013

L'altro ieri ho visto Anna Karenina, con la regia di Joe Wright e sono quasi stata male.

L'altro ieri ho visto Anna Karenina, con la regia di Joe Wright e me ne sono amaramente pentita.
Anna karenina viene malamente trasformata in una sciacquetta in calore. La profondità psicologica e morale e sensuale del migliaio di pagine di Tolstoj dimenticate. La regia per fortuna la fa da padrona, perché il personaggio lasciato nelle mani della tutta denti e sguardi lussuriosetti Keira Knightley farebbe uscire dal cinema indignati dopo dieci minuti. Eppure questa regia che la fa da padrona è supponente, troppo barocca, e troppo Tim Burton.
Il film dura uno sproposito e non dice niente, niente del tormento che prova, niente della scissione che la strappa, niente della sofferenza inaudita che le fa scegliere Vronskij e rinunciare a Serëža.
In cambio ci fa apparire santo il marito e capricciosa lei, capricciosa e isterica senza motivo.
L'ho odiato questo film, l'ho odiato e mi sembra che il regista non abbia capito niente della storia. Lo sconsiglio vivamente a chiunque abbia letto il libro e a chi non lo ha letto consiglio di guardarlo come si guarderebbe uno di quei film minchia tipo ama me non leitra trenta giorni sei mio (titoli d'invenzione) ma fatti da un regista con la voglia di sperimentare.

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