Casa vuota, e grande. Apro le finestre, le porte. Vorrei sentire
il vento, vorrei pioggia fitta a bestemmiare nel cielo. Invece tutto rimane
sospeso nell’aria.
Il caldo, il caldissimo, la lucidità, i ricordi.
La conversazione del pomeriggio, le ombre dei giorni scorsi, l'amore della notte passata.
Tutto fluttua
confuso. Smetto di vedere bene. Mi addormento.
Mi sveglio di colpo, proprio quando nel fumetto la zia stava
facendo una fotografia importante. Che fotografia? Sono confusa, mi fa male il
collo per la posizione sbagliata del sonno nel pomeriggio.
È ancora tutto sospeso, la testa a rilento schiaccia le
tempie, nemmeno le macchine in lontananza fanno compagnia. Il mio letto sembra ora un campo da calcio abbandonato.
Casa vuota, il
silenzio ha di nuovo i denti, il silenzio mi mangia le cosce.
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