martedì 1 marzo 2011

l’accento sulla gioia che provo, non sulla difesa della mia immagine. (parte 3: io, la più fortunata)

- Si tratta di un tocco delicato sulla tempia sinistra, prima di parlare e dormire e svegliarsi e leggere libri col braccio alzato. Si tratta della punta di un indice che ripercorre le rughe, quasi ne conoscesse la storia a memoria. Si tratta di una corsa veloce per le scale all'ora giusta, di uno spiraglio di porta che si apre, di uno sguardo che sbuca, di attese soddisfatte, di baci a croce, di risate forti in faccia agli imprevisti, di liquirizia.

- Si tratta di un grido per le scale seguito da un abituale "ah sei qui!", si tratta di occhi orizzontali di un azzurroblu che è casa e mare allo stesso tempo, si tratta di risate sciocche e inestimabili dopo il pranzo, di schiene bruciate a ogni spiraglio di pelle che appoggia per sbaglio alla ole, di nervosismi colti prima del primo sguardo, di lacrime reciprocamente insostenibili. E mi basta immaginarti piangere per voler ricostruirti un mondo che non ti faccia più piangere.

- Si tratta di un posto in disordine, di parole dettelettescrittevissute, si tratta di una porta che si apre sul vuoto, di fiori che ogni primavera cadono dal vaso, di viti che maturano e poi si spogliano e lente forse poi rinascono, si tratta di una corsa tra due fiumi, di un grado in più ogni giorno in direzione primavera, di una presa in giro tra una mail e una correzione. Si tratta di un sogno in costante felice wip.

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