- siedo sulla panchina sotto il grande albero, piante d'ulivo tutt'attorno, a prima vista secche. Mi sembra, per un istante, di poter vedere di cosa è fatta la materia, come se i miei occhi-microscopio captassero la tensione tra le particelle, nelle.
- oggi ho assaggiato rum e cola, al primo sorso l'ebbrezza è salita alla testa coi ricordi. Palazzi grandi e bianchi a stagliarsi. Giardini ordinati e sterili, la parte lungofiume con la pergola e gli immigrati a far baldoria, o forse solo a parlare. Berlino di colpo nella bocca.
- Il sole fresco si riflette sulla lamiera ramata prima di scendere, è una semplice grondaia, eppure mi sembra un pezzo di paradiso-la cosa più preziosa di oggi, in questo silenzio, in questo momento di sole in discesa alle spalle. Capisco una cosa importante: a volte il silenzio può tinger di surreale ogni cosa, ma magari servono anche gli ulivi.
- A volte ho l'impressione che anche l'acqua delle fontane di fronte alla chiese sia acqua santa.
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
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