Ieri
pomeriggio siamo andati a prendere la Bambina, camminando verso la
macchina ci ha confidato: ho la testa piena di pensieri. Io le ho
risposto che così l’avevamo noi, del resto D. c’ha i pensieri di
divorzio, di albo, di shiatsu, di dipingere l’ultima stanza della
casa, di vendere bici e montare bici; io c’ho i pensieri del nuovo
compito, del difficile passaggio di consegne, del consiglio di
mercoledì, del libro complicato a cui lavoro, delle camicie che non
ho ancora stirato, del viaggio a Roma. Ma che pensieri ha la Bambina?
La
Bambina ha deciso di entrare in politica, di candidarsi come
responsabile di classe ed entrare a far parte di una sorta di
organismo comunale dei bambini, in cui, tra i rappresentanti di
classe, si eleggerà un sindaco dei bambini.
Ora,
c’è da sapere che la Bambina è una persona retta, con un forte
senso della giustizia e piena di rispetto verso gli altri e verso
l’autorità e le regole, ma è anche una timidona, ha tante paure,
ha un rito di sei sette operazioni prima di andare a dormire per
riuscire a dormire, è convinta che le scappi sempre la pipi a parte
quando se ne dimentica, ha timore delle cose nuove e non le piace
socializzare.
Eppure
ha deciso di candidarsi. Ed ha deciso di candidarsi perché si
ritiene una persona responsabile e che ha delle proposte per
migliorare le cose. Se non mi fossi ripromessa di non provare
fierezza e delusione nei confronti della Bambina, immagino che sarei
fiera. E ammiro questa fiducia in sé stessa, e ammiro anche la sua
audacia nelle proposte (tipo proporre un giorni di merenda fresca o
sana a settimana). E mi fa pensare tanto questo aspetto, lo invidio
quasi, questo aspetto di Bambina che con estrema pulizia e grande
ingenuità si propone per un compito difficile perché sa che può
portarlo a termine e si ritiene adatta a svolgerlo. Mi piace tanto
pensare che sia questo lo spirito di chi fa politica, mi piace anche
sognare il futuro, e immaginarmi ricordare questo giorno qualunque,
in cui la Bambina ha la testa piena e inizia il suo percorso. E mi
piace anche immaginarmi il giorno in cui sarà in una situazione di
forte potere - magari proprio nelle questioni di genere: in un mondo
ormai degenere un gruppo di tante tante persone ha finalmente deciso
che è tempo di dire basta agli stereotipi che incatenano tutti e
ormai hanno reso il mondo sterile e piatto in una scissione formale
di uomo donna che non rispetta più neanche chi quello stereotipo lo
incarna alla perfezione… - in quella situazione, la Bambina, ormai
rappresentante coscienziosa delle tante persone in rivolta subisce un
importante tentativo di corruzione e io le ricorderò questo giorno
qualunque, per riportarla all’integrità… ma qui mi fermo, prima
di prendere il largo e trovarmi persa.
Nessun commento:
Posta un commento