L'anno è iniziato con la bambina
quest'anno. Avevo molta paura di questo inizio, perché quello che si
fa il primo dell'anno si fa tutto l'anno. E io non volevo-voglio fare
la matrigna tutto l'anno.
Però è iniziato bene, sopra le
aspettative, la bambina era di buonumore, abbiamo giocato a carte,
tirato sassi nel lago, abbiamo fatto la lotta per finta, hanno fatto
i compiti, sono andati in piscina, sono andata a fare una bella
passeggiata sull'olimpo, siamo andati al cinema, abbiamo cucinato e
mangiato, andati in bici e corso e letto. Sono stati giorni di sole.
Io sono stata bene, il padre è stato bene, la bambina è stata bene.
Poi è arrivata la sera del saluto, il
padre cucinava, io versavo del vino, la bambina giocava con dei lego.
Io e il padre chiacchieravamo e parlavamo dei cuori di palma, che ce
n'è una confezione, e chissà cosa sono e come si mangiano. E allora
mi sono messa a cercare come si e se si cucinavano e ad alta voce ho
iniziato a elencare dei titoli di ricette. E a quel punto la bambina
si è avvicinata al PC e ha detto “mamma ma cosa sono i cuori di
palma”. E io ho avuto un sussulto, un tremito, un salto interiore.
Ho fatto finta di niente, quasi sotto shock, e ho risposto: “sono
il cuore della palma, pare che si possa mangiare, ma non so bene se
si cucini e come.” O una cosa così, non mi ricordo. La bambina s'è
rimessa a giocare. Mi sono avvicinata al gas dove il padre cucinava e
l'ho guardato con tanto d'occhi e lui m'ha guardata con tanto
d'occhi. E lui pareva voler scoppiare a ridere, io scuotevo la testa
come a scrollarmi di dosso qualcosa. E poi ho pensato che in realtà
è un errore dolce, dettato dal sentirsi a suo agio, e che in fondo è
un buon segno. Con senno di poi però mi spiace di non aver risposto,
magari anche con la r arrotata e aristocratica: “figliuola, sono la
creme de la creme da la palma”. Perché allora il resto della cena
sarebbe stata tutta un'altra storia.
I cuori di palma comunque non si
cucinano, sono in una sorta di salamoia e somigliano ai carciofi,
hanno una consistenza interessante, quasi a lamelle, come fogli
commestibili.
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