Sera. Sfrecciato sulla bici nella notte. Salutato le persone care. La città l'ho salutata ieri, con la corsa. E adesso è tardi, le valigie non sono pronte. La grande m świeci come ogni sera davanti alla finestra. Socchiudo la porta, mi accingo a dormire, soeto in sogni polacchi, almeno un altro paio di sere. E il cuore è pieno di saluti, di persone più che di luoghi, e mi pare così strano, così inusuale.
che bellezza tutto questo cambiare.
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
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