Il grande male bussa alla grande 'sta domenica sera,
dà calci e pugni alla porta.
Ferma non gli do ascolto. Con fermezza pulisco le
finestre, lavo le tazze e i piatti nel lavello. Spazzo il pavimento.
Faccio una lavatrice e la stendo.
Lì, imperterrito, aspetta che io ceda.
E so che se
resisto è perché il giorno è maledettamente lungo, tra i più
lunghi dell'anno. Proprio oggi che sono sola. Proprio oggi che il
grande male vuole entrare.
Ma io resisto. Almeno finché c'è luce. E mi dico:
cazzo, se sei sopravvissuta a quel giorno di giugno che il mondo ti
stava crollando addosso. se quel giorno di giugno sei stata così
salda così forte brava, vorrai mica cedere adesso, vorrai mica
aprire adesso che hai tante tra le cose che vuoi.
Adesso che puoi respirare a fondo e prendere la bici e scappare su una montagna.
E ferma tengo duro, e prego di svenire appena viene
buio, che sennò finisce che vince lui.
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