domenica 3 novembre 2013

mamma IMperfetta

Ho seguito la prima stagione di una mamma imperfetta e sto seguendo anche questa seconda stagione. Non mi piace, ma c'è di più, mi scatena riflessioni, rabbie, pensieri. Rende evidenti gli errori del perbenismo, sottolinea le fallacie dei benpensanti. Forse è per quello che ogni giorno la guardo, forse anche che dura dieci minuti a puntata.

Non sto a descrivere cos'è e come funziona, semplicemente è una serie televisiva diretta da Ivan Cotroneo composta da 25 episodi di 8 minuti ciascuno. Le puntate sono pubblicate su corriere.it una volta al giorno dal lunedì al venerdi a partire da lunedì 6 maggio 2013.
Qui qualche informazione in più sui sentimenti scatenanti, sulla condivisione della mediocrità sui buoni sentimenti contemporanei alla base del progetto.

http://www.corriere.it/13_ottobre_14/mamma-imperfetta-regalo-mia-vita-125df81e-349c-11e3-b0aa-c50e06d40e68.shtml


La serie è piacevole, ben costruita, i mini episodi sono tematici e centrati su tematiche molto aderenti al contemporaneo:
  • la fatica di essere famiglia oggi
  • le donne che lavorano e hanno poco tempo per dedicarsi ai figli, con sensi di colpa e dinamiche discutibili che s'istaurano coi figli stessi
  • la figura maschile meno presente, l'omosessualità, il confronto con gli altri genitori, le classi multietniche, le coppie di genitori omosessuali, la perdita del lavoro e in generale il ruolo del lavoro per la donna (sia che riceva promozioni sia che venga licenziata per la crisi)
  • la coppia, la vita di coppia, l'abitudine e l'amore nella coppia.
Le protagoniste sono simpatiche (e le attrici piacevoli, brave, spontanee), ben diverse tra loro anche se forse un po' piatte, c'è quella programmatrice e molto precisa, quella un po' anaffettiva ed egiostella, quella persa tra le nuvole e la protagonista, la più perfetta tra le imperfette.
Mi diverto spesso a leggere i commenti di chi la guarda, sono generalmente schierati da due versanti:
chi sostiene che ci voleva una serie così, che dipingesse il mondo reale e la smettesse di chiedere alla donna una perfezione che umanamente non può essere raggiungibile
-
chi sostiene che si tratta di un inno alla mediocrità, un giustificare e nobilitare a virtù l'errore e l'incuria genitoriale.



Verso entrambi i tipi di commento provo fastidio, mi sembrano superficiali e mi sembrano del tutto miopi nel non cogliere il vero male di questa serie:
il presentarci una mediocrità e un'imperfezione migliori di quelli che si trovano nella vità vera.
Abbastanza vicini a chi guarda perchè ci si possa riconoscere ma irrimediabilmente più bravi, più innamorati, più borghesi, più colti.
Secondo me rischia di dire "essere imperfetti è normale in questa società dove le cose non vanno, guarda qui", ma le parole traggono in inganno, e quello che vediamo sono problemi che si risolvono, matrimoni in cui l'amore è ancora presente, figli sani, imperfezioni che prima di essere chiamate tali erano la normalità (di certo imperfetta) ma non erano innalzate a "giusto".



Ci immedesimiamo nelle protagoniste, ci sentiamo così e giustifichiamo il nostro non riuscire a stare in tutto, allo stesso tempo però non siamo come loro, nascondiamo demoni che le protagoniste non hanno. Se l'imperfezione sta nella maglietta non stirata e in una voce superiore che dice: va bene anche se qualche volta la maglietta non è stirata – la contemporaneità subisce un appiattimento brutale a una classe borghese essenzialmente di sinistra che non tiene conto delle reali difficoltà economico-emotive di una società più sfaccettata e di certo più imperfetta che sembra non avere gli strumenti per leggere lo scarto e dirsi: è solo una fiction, ma che si finisce col riconoscersi senza criticità in un modello che taglia fuori una fetta ampia di noi: chi non vuole avere figli, chi è più povero, chi ha figli disabili, chi non ha i soldi per una tata ucraina, chi col marito non ci parla nemmeno...

dimenticavo, in questa seconda serie c'è una pubblicità all'apertura di ogni puntata, sponsorizzata da kinder cereali mi pare, in cui persone comuni si riprendono mentre confessano una loro imperfezione (sono X, ho X anni, la mia imperfezione è che leggo molto e perdo la fermata dell'autobus... sono z, ho z anni, la mia imperfezione è che lavoro troppo, sono Y, ho Y anni, la mia imperfezione è che non vado mai a trovare l aia amica friulana...) gesù, fan venire mal di pancia queste ammissioni così innocue! 
eccole: http://video.corriere.it/unamammaimperfetta/kindercereali/

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