martedì 12 marzo 2013

 Avevo iniziato, almeno nella mia testa, a polemizzare: per il papa e le fumate, per la femen lì sola soletta nella piazza convinta che il suo seno sia un amplificatore di buone intenzioni, per i marò che a dir la verità anche a me sembra sensato vengano processati nello stato in cui hanno commesso il crimine... ma di nessuna di queste cose sono informata quanto basta, e pigra pigra pigra non ho alcuna voglia di approfondire e biascicare l'ennesimo punto di vista impreciso sulle questioni del mondo.

Mi sdraio e cullo con Ota Pavel...

La mamma era una bellezza e di lei Lustig era un pochettino innamorato. Una volta era venuto a invitarla un bel signore alto e biondo e papà aveva fatto cenno che sì, la mamma poteva andare in pista con lui. E quel signore aveva cominciato a farle la corte e a metà del ballo le aveva detto:
«Lei è così bella» e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
La mamma aveva sorriso, a quale donna non avrebbe fatto piacere. E poi quel bel signore aveva aggiunto:
«Ma sarei curioso di sapere cos’ha in comune con quell’ebreo».
«Tre figli» aveva detto la mamma, aveva finito il ballo e era tornata a sedersi accanto al papà.

Nessun commento:

Archivio blog

unknown ID