mercoledì 26 settembre 2012

Everything in its right place

E di colpo lui diventa bello.
Di colpo il corpo diventa di carne, e vien voglia di stringerlo tra le mani.
E si muove, scomposto e perfetto.
È la bellezza di chi sta dentro a ciò che fa, di chi non cerca per forza ad ogni costo l'estetismo, è la naturalezza. Agio. Donarsi.
Ieri concerto, e sembra già una vita fa, perché non so, cambiano i posti e le persone e il tempo sembra premere sull'acceleratore. Ieri concerto in una Bologna calda venata di aria fresca a intermittenza tra le teste delle persone. Un concerto generoso, che non si è risparmiato nulla, che ha pescato brani del passato, dei passati, e di adesso.
E persone, millemila persone diverse volontariamente nello stesso posto, caldo o freddo che sia, pioggia o sole che picchi. E a me sorprende sempre tanta gente in un posto, come in certi festival affollati, dove si cammina sui bicchieri di plastica bevuti e gettati e schiacciati dalle masse. Millemila persone che sanno testi a memoria, che investono tempo e denaro per essere lì, e vedere tra una testa e l'altra qualcuno.
E quel qualcuno ieri sera era bello ed era lì, ed era una persona, (e no, non lo credevo una non persona prima), intendo che era proprio lui, con il corpo e la fatica.
E anche se lo spagnolo davanti è ubriaco e spagnolo, e anche se la figlia delle danze popolari ha una massa di capelli così crespi che mi grattugia il braccio, e l'uomo muro non si smuove di un centimetro, e gli innamorati sembrano volermi usare come parete e il gruppo alla destra chiacchiera... beh io sbircio tra una spalla e una testa, e vedo solo lui. E tutto è al proprio posto.

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