Così s'intitola il foglio d'appunti che pretende di non farmi scordare un viaggio verso Παραμιθια,
viaggio a cui stasera penso, perchè lo stato d'animo è lo stesso.
Gli appunti citano:
-i colori verde e bordeaux mischiati nei campi
-il paesino paludoso
-passeggiata seralnotturna, di colpo la pioggia in cima alla montagna, scendiamo veloci alla cena formale, la portata servita è la seconda, noi fradici infreddoliti con un'escursione d'età ambigua
-canzoni sull'autobus, donnone e vocione e un movimento ritmico di mano che non potrò, purtroppo, mai possedere
-carezze la mattina, sui capelli, per svegliarmi, e la stessa voce che mi ha accompagnata nel sonno con una lettura incomprensibile, a donarmi un inedito kalimera
-chiacchiere davanti al camino, nel grande salone, dopo che tutti sono andati
-l'ουσερια la domenica mattina presto, tavoli piccoli e pieni e fitti di cibi di odori di sale di ouzo
-e infine: Τα Παιδιά του Πειραιά
-belli gli appunti di viaggio a distanza di anni.
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
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