A volte mi viene in mente mentre corro, sì, parlo di Arvo Part.
Corro, magari i prodigy fino a un attimo prima saltavano nelle orecchie, nelle immagini, dettavano il ritmo e si leccavano i baffi
- e poi sembra esserci silenzio, le orecchie non ascoltano più, le gambe non sentono la fatica, il corpo non si accorge che respira, che corre. Non sa dov'è e che fa, ha impostato il pilota automatico (nel mio caso, per il momento, lentissimo, confesso).
Bene.
In quel momento, a volte, mi accorgo di cantare nella mia testa il De Profundis (1), altre volte Preisner (2); e di pensare. Mi dimentico sempre le cose illuminate che realizzo a ritmo pulsante del cuore, ma continuo a cantare nella testa intere orchestre. Anche stasera.
1
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Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
1 commento:
Ciao Sara
sono Dino Finetti, di Ferrara. Avevo lasciato un commento al tuo post "La cravatta arancione", diversi mesi fa.
Non mi hai mai risposto.
Sono un autore-editore. Cercami su Facebook oppure come "il feroce Saladino" con Google.
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