Finalmente
riprendo a correggere e mi sento a casa. In un territorio mio, con
tempi diversi da quelli del mondo, tempi dettati dai capitoli, dai
contenuti, da quello che riesco a reggere a livello emotivo, dalla
concentrazione che riesco a tenere.
Riprendo
a correggere con un bel libro, un libro che aspetto da qualche anno,
di un autore che mi piace tanto, fin da accadimenti nell'irrealtà,
un libro tanto magmatico.
Leggo
una frase che dice così bene quello che ho provato la settimana
scorsa che quasi mi commuovo: "In petto gli si era scavato un
vuoto atroce, simile a un bisogno profondo di riprendere fiato, o di
piangere."
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