Le questioni di casa mi torturano di giorno e di notte, così come quelle legate all'adultità, che qui, in italia, in trentino, corrispondono con diventare borghese, con uno stipendio come si deve, una casa come si deve, un bel cartellino a scandire il tempo libero e quello del lavoro. Come se stesse lì, l'adultità, la responsabilità.
ieri ho acceso la tv, e a maria de filippi una vechcia ha detto: a me tina non m'influisce.
ho provato molta tristezza.
poi in radio uno detto che la più bella frase di facebook è che le mosche non riposano mai perché nel mondo c'è tanta merda.
ho provato tantissima tristezza.
poi, sempre in radio, un altro signore ha detto una cosa tipo: quello qui.
e ho cambiato stazione e ho spendo la radio e anche la tv. poi leggo il giornale e vedo che salvini e casa puond manifestano insieme, e capisco che nonostante il disprezzo che provo per c.p. li avevo sopravvalutati. e poi m5s?
che scoramento.
fortuna lavoro a un libro speciale. fine nel pensiero e delicato nel raccontare un vecchio mondo e i suoi drammi (e penso: che roba sarebbe riuscire a raccontare questi drammi -di oggi, questa bruttezza-di adesso, con tanta poesia).
Circondata dalle rappresentazioni, dalle narrazioni. Provo a interpretare, a leggere il mondo. Cerco brandelli di realtà, poi rinuncio, poi capisco; e senza pretese m'immergo nello scambio.
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